Tre persone ritenute responsabili dell’omicidio del pregiudicato Giuseppe Lafranceschina ucciso nel 2020 a Trinitapoli (Bat) sono state arrestate dai carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza del gip di Foggia, con le accuse di concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto illegale di armi da fuoco con matricola abrasa e ricettazione. Due di loro sono anche accusati di violenza privata aggravata dal metodo mafioso. La mattina del 3 giugno il pregiudicato Lafranceschina, cugino di Giuseppe Gallone, ritenuto a capo del clan Carbone-Gallone, era in sella al proprio scooter elettrico quando venne raggiunto da una raffica di proiettili esplosi con una mitragliatrice modello “Skorpion” e un revolver calibro 38.
Per chi indaga l’omicidio è da inquadrare nell’ambito della guerra tra i clan Carbone-Gallone e De Rosa-Buonarota, per assicurarsi il controllo del territorio e delle relative attività illecite, principalmente spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni, a Trinitapoli e nei comuni limitrofi.
ANSA
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