La Giunta distrettuale dell’Anm di Bari manifesta “forte preoccupazione per i gravissimi atti intimidatori” ai danni della giudice barese Angelica Passarella, destinataria di minacce e di insulti a seguito dei quali è stata sottoposta a misura di protezione personale. La giudice, nei giorni scorsi, è finita nel mirino degli anarchici baresi dopo che il Tribunale del Riesame di cui fa parte ha disposto gli arresti domiciliari per una donna anziana, Angela Pinto, accusata di gravi reati.
La donna era evasa dagli arresti domiciliari e, per questo, era stata mandata in carcere per persecuzioni gravi e crudeli durate 4 anni ai danni anche di una bambina (che ora è in cura dallo psichiatra), getto di acido addosso ad un altro bambino e minacce di morte e accoltellamento di una delle sue vittime. Il giudice Passarella, con il consenso del pm (che aveva anche proposto di interessare il Comune per un alloggio temporaneo), aveva proposto i domiciliari presso domicilio diverso dal condominio delle vittime senza avere risposta. Il Tribunale del Riesame ha quindi concesso i domiciliari a casa e la Procura ha proposto ricorso per Cassazione.
Subito dopo il provvedimento, per le strade di Bari sono comparse scritte con la vernice rossa che inneggiavano alla liberazione di Alfredo Cospito e accusavano il magistrato: “La giudice Passarella sta ammazzando una donna di 76 anni, Lina libera subito”. E, ancora: “Giudice Passarella assassina”. Per l’Anm si tratta di “atti intollerabili” finalizzati a “condizionarne l’esercizio delle funzioni e ad interferire sull’esito della decisione da assumere nell’ambito di una specifica vicenda giudiziaria”. “Si è in presenza di un gravissimo tentativo di turbare l’ordinario svolgimento dell’attività giudiziaria per scopi non consentiti dall’ordinamento”.
ANSA
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