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Trasferire subito cinque milioni di euro previsti dal Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia agli enti pubblici per dare corso alle pratiche fitosanitarie obbligatorie (da marzo a maggio) sulle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali e aree demaniali con l’obiettivo di contrastare l’avanzata della Xylella. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia in una lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. Attualmente, ricorda Coldiretti, l’infezione del batterio interessa ottomila chilometri quadrati di territorio, il 40% della Puglia. Con l’istituzione della nuova area infetta denominata “Valle d’Itria”, e relativa zona cuscinetto dalla larghezza di cinque chilometri a causa dell’elevato rischio sanitario confermato nell’area fra Monopoli, Polignano a mare e Castellana Grotte, “si rende necessario applicare il regolamento regionale che prevede l’eliminazione della pianta trovata infetta e di tutte le piante della stessa specie indipendentemente dal loro stato sanitario – spiega Coldiretti -. Oltre che le piante di specie diverse risultate infette in altre parti dell’area delimitata, tutto questo in un buffer di 50 metri dalla pianta infetta”.
Intanto però, dice ancora Coldiretti, “a tre anni dalla pubblicazione del decreto interministeriale del 6 marzo 2020, noto come Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, non è stata liquidata alcuna risorsa agli agricoltori per i reimpianti degli ulivi secchi che avrebbero consentito di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella”. Impegno che, aggiunge l’associazione, “risulta vanificato dal fatto che l’istruttoria delle pratiche, affidata all’Arif, va molto a rilento. Tanto che solo nei prossimi giorni abbiamo notizia della pubblicazione di un primo decreto di finanziamento, per circa un milione di euro a un primo elenco di imprese”.

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