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Oltre 600 lavoratori del gruppo Natuzzi, provenienti dalla Puglia e dalla Basilicata, hanno manifestato a Roma davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Al centro della mobilitazione, – spiegano i sindacati – la richiesta di un impegno del Governo sul rilancio del gruppo, alle prese con una crisi ventennale. Una delegazione delle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil è stata ricevuta dai rappresentanti del ministero: “Si è trattato di un incontro positivo e proficuo – dichiarano le segreterie nazionali dei tre sindacati – perché è servito a rimettere in moto la cabina di regia, indispensabile per risolvere questa situazione delicata e complessa. Il prossimo incontro è stato fissato per martedì 9 maggio prossimo, e servirà a far ripartire il confronto tra i rappresentanti delle istituzioni, l’azienda e le organizzazioni sindacali, monitorando costantemente l’andamento del Piano industriale, vera chiave di volta della risoluzione della vertenza. Lo sblocco delle risorse da parte di Invitalia dei giorni scorsi – sottolineano – è sicuramente un fatto positivo, ma non intendiamo abbassare la guardia e torniamo a chiedere garanzie precise sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulla richiesta di proroga del contratto di espansione, strumento indispensabile per la riuscita del Piano industriale. Nel corso dell’incontro al Mimit abbiamo ricordato che Natuzzi ha siti produttivi in Basilicata e Puglia, occupa circa 2.000 persone e rappresenta ancora un punto di riferimento non solo per il Mezzogiorno ma per l’intero settore manifatturiero e terziario del Paese. Il Governo – concludono Feneal, Filca, Fillea – si impegni a tutelare e difendere questo patrimonio di professionalità e competenze”.

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