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“Ho incontrato ieri la signora Musti dopo la messa a un anno dall’omicidio di Giuseppe.

Abbiamo parlato e presto avrà l’aiuto psicologico che ha richiesto”.

Lo dichiara all’ANSA Marcello Lanotte, presidente del consiglio comunale di Barletta (Barletta-Andria-Trani) dopo che ieri la donna, madre di due bambine, ha raccontato della solitudine e del senso di abbandono da parte delle istituzioni, provato da quando l’11 aprile dell’anno scorso suo marito, Giuseppe Tupputi, è stato assassinato con alcuni colpi di pistola calibro nove nel suo bar di via Rionero, a Barletta. La signora Musti aveva precisato di aver dovuto scegliere se far seguire sua figlia o se stessa dalla psicologa, “perché certe spese non me le posso permettere e ho deciso di aiutare la mia bambina”.
“Mi ha detto – prosegue Lanotte che non vuole un lavoro perché ne ha già uno, non chiede sostegni economici ma un supporto di natura psicologica, un tipo di supporto che le sarà garantito visto che nel pomeriggio di domani incontrerò la dirigente del settore servizi sociali del Comune con la signora Musti per capire come muoverci”. Il presidente del consiglio comunale ricorda che quando è avvenuto il delitto, a palazzo di città c’era il commissario prefettizio, ma “questo non vuole essere né una scusa né una giustificazione. Subito dopo l’omicidio, a quanto mi risulta, la situazione della famiglia Tupputi è stata presa in carico anche dalla Asl. Poi, qualcosa si è inceppato. Ma non è importante. Cioè che ora è importante è risolvere e aiutare Giusy e le sue bambine”.

 

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