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“La criminalità barese si conferma la mafia degli affari”.

E’ quanto si legge nella relazione del ministero dell’Interno al Parlamento riguardo l’attività della direzione investigativa antimafia (Dia) nei primi sei mesi del 2022, con riferimento alla criminalità organizzata in Puglia.

“I principali sodalizi baresi avrebbero evidenziato avanzate strategie di investimento e spiccate capacità di insinuarsi all’interno degli enti locali condizionando i flussi economici, il libero mercato e l’attività della pubblica amministrazione”, prosegue il documento ricordando l’operazione “Levante” 1, conclusa dalla Dia il 15 febbraio 2022, che ha documentato come il clan Parisi si fosse bene inserito “nel contesto imprenditoriale, economico e sociale, in particolare nel settore della macellazione e lavorazione delle carni attraverso il controllo di società cooperative ed a responsabilità limitata” operanti anche nel settore della ristorazione.
Proprio il clan del quartiere Japigia risulterebbe “il principale artefice delle commistioni fra business criminali e ambiti politico-amministrativi, conseguite tramite la ricerca di circuiti collusivi nel settore della funzione pubblica”. Secondo la relazione, il sodalizio barese avrebbe “manifestato la capacità di interagire con soggetti apicali di altre matrici criminali come quella camorrista dei Moccia di Afragola (Napoli), le cui proiezioni affaristiche hanno interessato anche la province di Lecce e Foggia grazie al coinvolgimento di amministratori locali e imprenditori”.

ansa

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