In un’intricata vicenda di inganno e finta solidarietà, Vincenzo Pastore, un 23enne di Andria, è stato arrestato dopo aver messo in atto una serie di truffe ai danni di parroci in diverse città, tra cui Bari e la provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT). Pastore, già detenuto per altre questioni, si è finto sacerdote per appropriarsi indebitamente di somme di denaro destinate a fittizi bisognosi.
Bari- Il modus operandi di Pastore era ben architettato: spacciandosi per Don Franco Amatulli, un inesistente parroco di Taranto, contattava i veri sacerdoti chiedendo aiuti economici per casi di emergenza sociale inventati, come una ragazza madre in difficoltà, un giovane disoccupato e altre persone in stato di bisogno.
Grazie a questa articolata finzione, è riuscito a ottenere ingenti somme di denaro, tra cui 7000 euro per la suddetta ragazza madre, 1500 euro per il giovane disoccupato e 4000 euro per un’altra presunta persona in difficoltà.
La maschera di Pastore è caduta quando il viceparroco di Canosa ha denunciato la situazione alla polizia, avviando così un’indagine che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del Tribunale di Trani Ivan Barlafante. Sono emersi in totale sette episodi di truffa, anche se per alcuni di questi si profilano richieste di archiviazione a causa della mancanza di denuncia da parte delle vittime.
Questa vicenda solleva preoccupazioni non solo sulla facilità con cui si può abusare della fiducia e della generosità altrui, ma anche sul bisogno di maggiore vigilanza e cautela nelle comunità religiose e non solo, quando si tratta di offrire sostegno economico. Il caso di Vincenzo Pastore evidenzia una triste realtà in cui la buona fede di individui impegnati nel sociale può essere sfruttata per fini illeciti.
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