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Nel contesto dell’inchiesta che ha svelato il coinvolgimento della mafia a Bari, emergono storie sorprendenti e agghiaccianti raccontate nelle 297 pagine dell’ordinanza.

Bari. Non si tratta solo di individui costretti a piegarsi di fronte a vari boss di mafia per paura, ma di persone consapevoli che entrano volontariamente in una logica mafiosa, spinte dalla volontà di trarre vantaggio a scapito degli altri.
Ci sono storie di ogni dimensione: dalla piccola, come il presidente del Corato calcio che cerca di fregare un’altra squadra e chiede aiuto ai criminali locali, alla media, come gli imprenditori che cercano di manipolare un’asta per un capannone e si rivolgono al clan Parisi per avere un vantaggio sleale, fino alla grande, come l’inquinamento elettorale di una coppia di politici e l’infiltrazione della criminalità nell’Amtab, con casi di assunzioni pilotate e intimidazioni costanti.
Nonostante le azioni messe in atto per preservare l’integrità delle aziende coinvolte, la città di Bari ha subito un grave regresso. I discorsi che circolano intorno alla politica e ai vincitori e perdenti perdono di vista il dato più drammatico: c’è una città che è stata già sottomessa dall’influenza della mafia. Questo è il vero dramma dietro la superficie delle indagini e dei processi in corso.
Indipendentemente dall’esito delle indagini e dei processi giudiziari, è necessario affrontare con determinazione e fermezza la presenza della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico della città, altrimenti il prezzo sarà pagato da tutti i cittadini. Bari deve riprendersi il suo futuro e combattere questa oscura influenza che mina la sua essenza stessa.

Bari: sospese due vigilesse coinvolte in indagine sulla mafia, inchiesta continua

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