Una decina di scocche di auto rubate si accumula in una vecchia cava, tra gli ulivi secolari, diventando un triste spettacolo di lamiere contorte e arrugginite. L’ambiente pre-murgiano, già martoriato da simili crimini nel 2011, si trova ora ad affrontare un ennesimo scempio ambientale.

La redazione della Gazzetta ha verificato personalmente le segnalazioni ricevute, confermando la presenza di questa discarica illegale. La zona, contrada “S. Procopio”, ai confini con “Torricciolo” tra le campagne di Barletta e Andria, è stata nuovamente scelta come nascondiglio per auto rubate, sezionate e smontate. Il destino dei pezzi di ricambio ottenuti da questo “ruba & taglia” rimane incerto, con l’ipotesi che possano essere già stati rivenduti online o conservati in magazzini compiacenti.

Incredibilmente, lo stesso luogo aveva già ospitato una simile nefandezza nel lontano 2011, quando la Gazzetta denunciò un cimitero di auto rubate nella stessa voragine profonda oltre quindici metri. Adesso, quel sito si è nuovamente riempito di scheletri di autovetture, tutte probabilmente di provenienza illecita.

Le auto, ridotte a scocche spoglie, testimoniano il lavoro minuzioso dei criminali, che le hanno private di ogni parte meccanica, accessorio e interno. La possibilità che siano state date alle fiamme aggiunge al dolore dei proprietari, vittime inconsapevoli di un furto che ha cancellato i loro mezzi di trasporto, acquistati con fatica e sacrifici.

La discarica, con la sua mole di autovetture accumulate nel corso di mesi o addirittura anni, sottolinea un problema che sembrava essersi insinuato nell’ombra, tra gli ulivi secolari. La Gazzetta si chiede: è possibile che nessuno, se non la nostra redazione, si sia accorto di questa tragedia ambientale?