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La Camera ha approvato con 154 sì e 46 no il disegno di legge di conversione del decreto ex-Ilva, confermando così quanto già approvato dal Senato il 5 marzo. Il provvedimento è ora diventato legge.

Il testo del disegno di legge, varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio, prevede l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per 300 milioni di euro. Questa normativa è cruciale per il rilancio della Sanac, azienda controllata dal ministero dello sviluppo economico, coinvolta in particolare negli stabilimenti in Sardegna, Toscana, Liguria e Piemonte, dove operano circa 300 lavoratori.
Il governo si è impegnato a mettere in atto azioni concrete per assicurare la ripresa degli ordini da parte delle Acciaierie d’Italia, mantenendo i livelli occupazionali anche durante la valutazione della proposta di Beltrame. Inoltre, il decreto di conversione ha esteso la cassa integrazione anche ai lavoratori della filiera, garantendo così una maggiore sicurezza economica per tutti i dipendenti coinvolti.
Il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza di questa legge nel scongiurare il blocco dell’attività degli stabilimenti ex-Ilva, garantendo al contempo la sicurezza ambientale e la tutela dei cittadini. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’eccellente lavoro dei commissari e all’impegno del governo nel rimettere in moto i processi produttivi e assicurare la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

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