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Una sola università pugliese, con un unico ateneo, un unico consiglio di amministrazione, un solo rettorato e un senato. E’ l’idea esposta dal rettore dell’università Aldo Moro di Bari, Stefano Bronzini, nel corso del 13esimo congresso di Legacoop Puglia che si è svolto oggi nel capoluogo pugliese.

“Sono disposto a dimettermi anche domani se si costituisse una federazione degli atenei pugliesi – dice Bronzini – e se si votasse un nuovo rettore”. L’idea è “mettere intorno a un tavolo tutte le università pubbliche della regione per trasformarle in una federazione in grado di svilupparsi attraverso poli di ricerca sui singoli territori. “A Brindisi metterei l’energia – spiega Bronzini – a Taranto concentrerei archeologia e ambiente. A Lecce troverebbero posto le nanotecnologie, a Foggia l’agroalimentare e a Bari la sanità, la fisica, il calcolo, la chimica. Facoltà molto richieste come per esempio Giurisprudenza le lascerei su tutto il territorio, ma legate a un solo ateneo”. Il vantaggio consisterebbe in “investimenti che non siano in concorrenza ma in coesione – dice -. Le risorse sarebbero distribuite in modo equo e non ci sarebbe una contesa degli studenti fra atenei”. La possibilità, dice Bronzini, “è offerta dall’articolo 3 della legge 240, la cosiddetta legge Gelmini.
“Ci sto ragionando da circa un anno – prosegue – con l’obiettivo di diventare il più grande ateneo in Italia. Alcuni colleghi sono scettici, altri ottimisti”. “Il mandato di tutti noi scade insieme, nel 2025 – conclude -. Abbiamo due anni per impegnarci in una politica diversa rispetto a quella di frammentazione tipica degli anni Novanta. La decisione dipenderà comunque dal Curc, Comitato universitario regionale di coordinamento delle università pugliesi.

ANSA

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