“Per anni ho chiesto a mio padre di portarmi a visitare il suo Paese, ma lui non ha mai voluto, soprattutto dopo che ho iniziato a fare l’attrice.
Era per proteggermi, aveva paura che potesse succedere qualcosa.
Finalmente a ventisette anni sono riuscita ad andare a conoscere la mia famiglia d’origine e ho scoperto un paese meraviglioso, dove le persone sono molto colte e libere, almeno quando sono tra le mura delle loro case”. Così al Petruzzelli di Bari Maya Sansa, nell’omaggio del Bif&st al cinema iraniano. E ancora l’attrice sul palcoscenico che ha condiviso con Marco Bellocchio e Hassan Nazer regista iraniano di WINNERS: “Credo si debba continuare a sostenere le proteste in atto in Iran soprattutto utilizzando i social, gli hashtag, citando i nomi e le parole chiave più popolari finché i Guardiani della Rivoluzione non verranno finalmente riconosciuti come terroristi”. Il tributo che il Bif&st 2023 ha voluto riservare al cinema iraniano era iniziato il 27 marzo al Teatro Piccinni con una affollatissima proiezione di IL CERCHIO (2000) di Jafar Panahi.
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