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L’ipotizzata, ennesima proroga del termine per l’ultimazione degli interventi previsti dall’Aia per l’ex Ilva di Taranto è una vergogna, l’ennesimo schiaffo in faccia alla città”.

Lo afferma Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, in merito alla richiesta avanzata dall’azienda di proroga dei termini per l’attuazione di alcune prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale che oggi sarà esaminata nella riunione in videoconferenza dell’Osservatorio Ilva.

“Ricordiamo – aggiunge Franco – che si tratta di un’ Aia varata nell’ottobre 2012, quindi oltre 10 anni fa, che è stata oggetto di ritardi continui e relative proroghe che ogni volta allontanavano nel tempo interventi indispensabili per la tutela della salute di cittadini e lavoratori e per l’ambiente”. Per la presidente dell’associazione ambientalista “è inconcepibile che Acciaierie d’Italia possa prospettare oggi, senza conseguenze, la necessità di ulteriori slittamenti, non di giorni, ma di diversi mesi e, spesso, anni, per una miriade di interventi, dagli impianti di raccolta delle acque meteoriche dell’area a caldo a quelli degli sporgenti marittimi, da impianti di captazione ed abbattimento fumi alle componenti elettriche di vecchia generazione disseminate nello stabilimento, per finire con gli impianti la cui bonifica verrà effettuata a fine vita, o alla loro fermata”. “Il Ministro dell’Ambiente – chiede Lunetta Franco – intervenga per imporre il rispetto delle scadenze previste, rigettando al mittente le richieste di proroga”. “È evidente che finché il nodo degli assetti societari non sarà sciolto definitivamente ritardi e inadempienze sono destinati a ripetersi anche in merito – conclude – alla indispensabile decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto”.

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