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“Il territorio della provincia di Barletta – Andria – Trani subisce una pressione criminale piuttosto importante: lo testimonia tutta una serie di atti ufficiali ormai noti a livello nazionale.

L’intervento repressivo è necessario ma è un assolutamente non sufficiente”.

Lo ha detto il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Francesco Giannella a margine di un incontro organizzato ad Andria e intitolato ‘Casa nostra, la legalità e la giustizia ci appartengono’. 

    Per il procuratore arginare la criminalità e il malaffare è possibile ma “deve esserci l’intervento delle agenzie educative, delle amministrazioni. Ci deve essere una crescita culturale, una presa di coscienza della necessità di affrontare queste tematiche in maniera globale”.
Commentando l’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia Giannella ha evidenziato che bisogna “abbandonare l’idea che tutte le mafie si occupino esclusivamente di traffici illeciti ma da quelli traggono i profitti necessari per penetrare il mondo dell’economia e a volte il mondo anche delle amministrazioni” come accaduto a Trinitapoli dove il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel marzo dello scorso anno. Per Giannella c’è stato “un intervento piuttosto incisivo a Trinitapoli”.
Il procuratore ha poi aggiunto che “Andria, in particolare, è pesantemente ‘condizionata’ da una presenza criminale presente da tanto tempo, che continua a esserci nonostante i tanti interventi delle forze dell’ordine e della magistratura”. “È una situazione che va sempre affrontata – ha concluso Giannella – con precisione e con mezzi più incisivi dal punto di vista soprattutto numerico sul territorio che non è stato ancora dotato delle potenzialità investigative che sono necessarie”.
ansa

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