La tragica morte di Mattia Ottaviano, il collaudatore 35enne deceduto in un incidente sulla pista Ntc di Nardò il 21 febbraio, ha scatenato un’indagine approfondita che vede coinvolta la Guardia di Finanza.
I finanzieri hanno eseguito perquisizioni presso il circuito, di proprietà della Porsche, focalizzandosi sull’acquisizione di documenti e sistemi informatici che potrebbero gettare luce sui contratti e le condizioni di lavoro dei piloti collaudatori. L’inchiesta, guidata dal pubblico ministero Alessandro Prontera, punta a determinare le responsabilità dietro l’incidente mortale, che ha visto Ottaviano perdere la vita dopo lo scontro tra la sua Ducati Panigale e una Porsche Panamera guidata da un pilota 52enne, ora indagato per omicidio colposo e omicidio stradale.
Questo episodio solleva questioni critiche riguardo la sicurezza e le condizioni lavorative sulla pista di Nardò, con i collaudatori che denunciano salari inadeguati e condizioni lavorative estenuanti. L’incidente non solo ha lasciato una comunità in lutto ma ha anche acceso i riflettori sulle pratiche lavorative all’interno di strutture di alto profilo come il centro Porsche. Mentre le autorità lavorano per fare chiarezza sulla dinamica degli eventi, la comunità automobilistica e quella locale attendono risposte, sperando che la tragedia possa portare a un miglioramento delle condizioni di sicurezza e lavoro per i collaudatori e tutti i lavoratori del settore.
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