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L’inchiesta “Codice interno” ha rivelato una realtà sconcertante sulle elezioni comunali di Bari del 2019, mettendo in luce un complesso sistema di scambio elettorale politico-mafioso.

Al centro di questa vicenda, Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale, e sua moglie, Maria Carmen Lorusso, eletta consigliera comunale grazie al presunto sostegno del marito. Olivieri è accusato di essere la mente dietro l’uso di normografi, strumenti concepiti per assistere gli analfabeti nella votazione, una strategia rivelatrice sia del livello di manipolazione elettorale sia della vulnerabilità di un segmento dell’elettorato.
L’uso dei normografi, pur sembrando un tentativo di facilitare il processo elettorale per chi ha difficoltà di lettura e scrittura, nasconde in realtà un intento più sinistro: garantire voti per la moglie attraverso un controllo quasi diretto del voto dei capi elettorali e dei loro affiliati. Questa pratica non solo svela una disumanizzante manipolazione degli elettori più vulnerabili ma anche l’intreccio preoccupante tra politica e criminalità organizzata nella città di Bari.
Le intercettazioni riportate evidenziano ulteriormente la profonda connessione tra Olivieri e i clan mafiosi, con Olivieri che si definisce “un intoccabile” grazie ai suoi legami con il clan Parisi. Il suo comportamento aggressivo e le sue dichiarazioni di violenza sottolineano una pericolosità che va oltre la mera corruzione elettorale, mostrando un disprezzo profondo per la legalità e per le istituzioni democratiche.
La situazione descritta nell’inchiesta “Codice interno” richiama l’attenzione non solo sulle modalità con cui il voto può essere manipolato e controllato da interessi criminali ma anche sull’urgenza di affrontare e sanare le profonde falle nel sistema politico e sociale che permettono tali pratiche. Questa vicenda mette in luce l’importanza critica di rafforzare la trasparenza e l’integrità del processo elettorale, assicurando che la volontà dell’elettorato sia rispettata e che la democrazia sia protetta da influenze nefaste.

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