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Una complessa indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha portato all’esecuzione di 16 misure cautelari, di cui 8 in carcere e 8 agli arresti domiciliari, nell’ambito di un traffico di stupefacenti e corruzione in un carcere di Foggia. Cinque dei soggetti coinvolti risiedono a Bari.

L’indagine ha rivelato una sofisticata rete di approvvigionamento e spaccio di droga all’interno del penitenziario di Foggia. Una figura chiave è risultata essere un’infermiera, già arrestata nel 2023, che sfruttando la sua posizione privilegiata avrebbe favorito l’introduzione sistematica di sostanze stupefacenti nel carcere.
La coppia formatasi dall’infermiera e dal marito, coadiuvati da parenti e amici dei detenuti, avrebbe gestito il complesso disegno criminale. Gli indagati fornivano non solo la droga, ma anche somme di denaro come compenso per l’operazione. I detenuti, appartenenti a gruppi criminali provenienti da diverse province pugliesi, individuavano l’infermiera come referente cruciale per l’attuazione del piano.
Le modalità del traffico erano sofisticate, coinvolgendo anche ritiri a domicilio e centri commerciali per recuperare la droga da soggetti in libertà, funzionando come intermediari con i detenuti. Le immagini del sistema di videosorveglianza e le relazioni della polizia penitenziaria hanno documentato la consegna della droga da parte dell’infermiera ai detenuti durante i suoi turni di servizio.
L’indagine ha delineato un meccanismo illecito ben orchestrato, mirato a eludere le restrizioni penitenziarie, mettendo in luce la complessità delle dinamiche criminali dietro le sbarre.

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