Un’ombra di complicità si staglia sulla Polizia municipale di Bari, con l’indagine per omessa denuncia nei confronti di due agenti. Nel 2017, Rosalinda Biallo e Anna Losacco, rivolgendosi a un presunto affiliato del clan Parisi, cercarono vendetta per gli insulti ricevuti da un automobilista da loro multato.
Le inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari hanno portato alla luce oltre 30.000 pagine di atti, svelando la complessità delle attività criminali delle associazioni mafiose Parisi-Palermiti nel quartiere Japigia. Dagli scontri interni al traffico di armi, stupefacenti e gestione di giochi illegali, l’indagine rivela anche legami scivolosi con la politica.
Le due vigilesse sono state sospese dopo la pubblicazione delle intercettazioni con Fabio Fiore, presunto affiliato dei Parisi, finito in carcere per associazione a delinquere, reati legati alle armi e raccolta clandestina delle scommesse. Le accuse avanzate nei confronti delle agenti comprendono il non aver denunciato il coinvolgimento del clan nelle loro vicende lavorative.
L’uomo che avrebbe minacciato le vigilesse per essere stato multato e Michele Parisi, fratello del capoclan, sono entrambi accusati di resistenza a pubblico ufficiale. L’accusa nei confronti di Michele Parisi include anche l’uso di intimidazione mafiosa.
Le due agenti affrontano ora un procedimento disciplinare, il quale potrebbe culminare nel loro licenziamento. L’inchiesta evidenzia la delicatezza della situazione e la necessità di preservare l’integrità delle forze dell’ordine, richiamando l’attenzione sulle connessioni pericolose tra il crimine organizzato e alcune figure istituzionali.
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